Delibera n. 29/2019
Seduta del 13 novembre 2019
Abbiamo tenuto molto che dopo il Consiglio Comunale straordinario, al quale abbiamo partecipato, ci fosse una risposta concreta da parte dell’Amministrazione comunale, da parte del Consiglio Comunale intero alla Città, ad un problema che in quel momento avevamo solo percepito in parte rispetto invece a quello che è poi emerso dalle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia, che come abbiamo letto non partivano dagli ultimi attentati, ma addirittura da 4 anni prima e soprattutto da una situazione di fatto che ha messo la nostra Città in grave pericolo, gli arresti e le misure cautelari non ci devono, diciamo, sollevare dal livello di attenzione alto che dobbiamo mantenere, anzi noi dobbiamo partire
da questo innanzitutto per dire che non possiamo non pensare che la criminalità organizzata, la Camorra in Città sia finita e ci dovremmo interrogare perché la Camorra in Città ha avuto questi spazi di azione e di manovra.
Perché tutte le intercettazioni che ogni giorno leggete sui giornali sono state fatte sulle nostre teste, alle nostre spalle e dove era la Politica e le Istituzioni quando altri decidevano gli affari che si facevano in questa Città? È questo il tema, per quello sicuramente il Gruppo di Studio è una risposta, ma io credo che sia una risposta addirittura troppo timida, perché
quando in Conferenza dei Capigruppo abbiamo parlato e abbiamo dovuto più volte spiegare la finalità alla quale volevamo arrivare, il Patto di Integrità alla fine, diciamolo, è stato anche il compromesso che abbiamo dovuto accettare.
Ci sono interpellanze al Ministero dell’Interno che accettano addirittura il fatto che in Comuni come quello di Milano ci possa essere una Commissione Comunale Antimafia, perché la lotta alla criminalità organizzata non è soltanto della Magistratura e soprattutto la prevenzione alla criminalità organizzata è obbligo della Pubblica Amministrazione, una
prevenzione che va fatta sul livello culturale e sul livello normativo e sul livello normativo ci stiamo lavorando.
Ma sul livello culturale abbiamo ancora molto da fare, allora l’unica cosa che mi consola e che mi conforta in questo momento è che il lavoro che ci apprestiamo a fare, spero ci offra l’opportunità di dare voce a chi vive queste realtà, a chi conosce forse più di noi queste realtà, a chi sarà capace e anzi con chi saremo capaci di scrivere queste norme.
Perché noi potevamo portare un Patto di Integrità copiato da altri, presentato e votato questa sera stessa, ma sarà efficace solo se le norme le scriviamo insieme ai Cittadini, le scriviamo insieme alle Associazioni Datoriali, le scriviamo insieme a chi queste norme poi non solo
dovrà farle rispettare, ma dovrà anche rispettarle, è questo il cambiamento di paradigma di una Pubblica Amministrazione, che vuole mettersi in un atteggiamento propositivo nei confronti di questi temi ed io spero che questo sia solo un punto di partenza, perché abbiamo
tantissimo da lavorare sulla memoria.
Io vedo con piacere che tantissimi Consiglieri comunali ricordano a memoria le date e ciò che hanno detto in ciascuna Seduta, ma ancora troppi pochi invece ricordiamo le tantissime vicende che non l’altro ieri, ma da decenni invece hanno riguardato la nostra Città.
Quindi io direi che 90 giorni saranno molti per un verso, saranno pochi per un altro, iniziamo a lavorare e facciamo sì che questo sia un modo nuovo per raffrontarci, diciamo, su alcuni argomenti, anche perché dobbiamo essere sul pezzo, non possiamo farci superare dai fatti che accadono alle nostre spalle e sulle nostre teste, ci dobbiamo far trovare sempre
pronti, sempre attenti e sempre preparati.