La cronaca di questi giorni ci racconta che non è così: non esiste un reale nuovo metodo per determinare in maniera aperta e pubblica la partecipazione all’offerta politica cittadina per le prossime amministrative.
Se questo spazio c’è, esiste solo in contrapposizione ai tanto declamati berlingueriani di giorno e andreottiani di sera che nei fatti non sono disponibili ad accompagnare un processo nuovo. Essi rappresentano un politica asserragliata su posizioni di piccoli o grandi poteri che hanno come unico obiettivo mantenere l’ancoraggio a posizioni autoreferenziali, a voce rincorrendo un “metodo nuovo” ma in realtà utilizzando le più vecchie e respingenti forme della politica.APP non è nata per rompere, ma per unire, per arricchire, per costruire insieme e ci riteniamo ancorati a questo mandato, ma non a quello di un famigerato “tavolo” da cui ci sentiamo traditi e a cui, quindi, non ci sentiamo più vincolati. L'unità non è un fine, ma uno strumento. Per noi era lo strumento per interrogare il mondo che la coalizione ambiva a rappresentare, senza che i personalismi prevalessero sulla politica. Si è tradotta, invece, in una zavorra che ci ha costretto a giocare con regole non nostre mentre quelle stesse regole venivano ignorate in manovre di palazzo che si consumavano azzerando la politica.Noi pensavamo che il ragionare insieme, il contaminarsi, caratterizzasse anche le altre forze della “coalizione”, che ci fosse ancora spazio per un cambiamento di rotta: uno spazio politico progressista ed ecologista che fosse naturalmente competitivo e in grado di sottrarre la città alla gestione Festa. Sbagliavamo.
Per questo oggi ci fermiamo qui.
Prendiamo atto che, allo stato, nessun rinnovamento è possibile nello spazio dell’autoproclamata politica “progressista” della città. Le rendite di posizione e gli apparati politici emersi nella costruzione delle candidature a sindaco saranno sempre più forti della partecipazione civica, dell’opportunità e della ragione.
In queste settimane, mentre altri frequentavano bar e ristoranti napoletani e romani, ci siamo concentrati sui temi e le proposte, abbiamo presentato numerose iniziative consiliari per un cambiamento radicale della città e per il benessere dei cittadini, abbiamo animato iniziative pubbliche culturali e sociali.